Ti senti sopraffatto dalle notizie di guerra? Non sei il solo: la spiegazione scientifica

Crimea, conflitto internazionale, ansia da notizie: mai come oggi questi temi dominano le nostre giornate. Ti sei mai chiesto perché eventi che accadono a migliaia di chilometri di distanza riescono comunque a farti sentire ansioso o sopraffatto? Siamo nell’epoca della “news anxiety”, dove l’informazione continua e globale influisce profondamente sul nostro equilibrio emotivo.

Quando l’informazione diventa stress: il peso emotivo delle notizie

Secondo il Digital News Report 2023 del Reuters Institute, il 41% delle persone si sente sopraffatto dall’enorme quantità di notizie a cui è esposto ogni giorno. Una cifra che non stupisce, considerando come i media moderni riescano a portare nelle nostre vite dettagli crudi, volti e storie personali dei protagonisti dei conflitti internazionali.

La neuroscienza spiega parte di questa reazione: i “neuroni specchio” ci permettono di provare empatia profonda, anche per chi non conosciamo. Così, guardare le notizie di un bombardamento o ascoltare una testimonianza da una zona di guerra attiva immediatamente una risposta emotiva intensa.

Perché notizie lontane ci colpiscono tanto?

  • Effetto villaggio globale: Il cervello umano è evoluto per gestire informazioni locali; l’attuale esposizione planetaria sovraccarica i nostri sistemi emotivi.
  • Sovraccarico informativo: Ricevere aggiornamenti continui su tragedie lontane aumenta la percezione di caos e impotenza.
  • Empatia amplificata: La distanza fisica non annulla il coinvolgimento emotivo; anzi, immagini e racconti reali attivano potentemente il nostro sistema emotivo.

Conflitto in Crimea: un esempio di ansia cronica

Il conflitto in Crimea è una perfetta rappresentazione di come la tensione prolungata possa generare stress persistente. Ecco i principali fattori che contribuiscono a questa ansia:

  • Incertezza continua: La mancanza di una soluzione chiara mantiene alto il livello di stress.
  • Paure primordiali: Possibilità, anche remota, di una catastrofe nucleare riattiva paure profonde e radicate.
  • Sensazione di impotenza: Non poter agire o intervenire diretta mente amplifica l’ansia e il senso di frustrazione.

Come gestire l’ansia da notizie: soluzioni pratiche

Stabilire limiti chiari all’informazione

La Organizzazione Mondiale della Sanità propone alcuni accorgimenti semplici ma efficaci:

  • Programmare momenti precisi della giornata per informarsi, evitando il continuo refresh delle notizie.
  • Silenziare le notifiche delle app dedicate all’informazione.
  • Selezionare con attenzione le fonti, privilegiando quelle che mantengono un approccio equilibrato e basato sui fatti.

Allenare la resilienza emotiva

Secondo il Dr. Daniel Goleman, integrare pratiche di gestione emotiva nella quotidianità è fondamentale per affrontare lo stress derivante dall’informazione:

  • Dedica almeno 10 minuti al giorno alla mindfulness per ritrovare centratura ed equilibrio.
  • Utilizza tecniche di respirazione profonda subito dopo aver letto notizie particolarmente intense.
  • Adotta strategie cognitive che ti permettano di osservare i tuoi pensieri senza identificarli automaticamente con la realtà percepita.

Il segreto sta nell’equilibrio

Restare aggiornati è importante, ma non deve mai andare a discapito del nostro benessere mentale. Gli studi psicologici più recenti indicano chiaramente che sviluppare un rapporto consapevole e limitato con l’informazione quotidiana aiuta a preservare la salute mentale, specialmente in periodi caratterizzati da crisi e incertezza globale.

Consapevolezza prima di tutto

In un mondo interconnesso come il nostro, dove la Crimea e altri conflitti sembrano bussare quotidianamente alla porta delle nostre emozioni, è essenziale trovare un equilibrio. Gestire l’ansia da notizie non significa ignorare ciò che accade, ma imparare a proteggere il proprio spazio emotivo senza rinunciare alla consapevolezza e all’empatia. Un’abilità fondamentale per affrontare con lucidità e serenità l’era dell’informazione permanente.

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